10# Duello alla lettera

Edward Burne-Jones, The Sleep of King Arthur in Avalon (1898)

Corso di Teoria della letteratura – Università di Padova

Lezione X–  23 ottobre 2000

 

Argomento

Siamo agli esordi del romanzo: Don Chisciotte si confronta da subito con la forza della lettera quando si rende conto di aver cominciato la sua avventura senza ancora essere stato armato cavaliere.  Brandalise descrive la scena dell’investitura che, svolgendosi senza orpelli per intervento dell’oste, si riduce a suo modo a una lettera. Il Chisciotte prende alla lettera l’avventura letteralizzata, con un effetto di algebrizzazione della vicenda. In questo senso l’ossificazione del mondo cavalleresco permette a Cervantes di vivere la sua avventura intellettuale, in una vera e propria staffetta tra Don Chisciotte e il suo autore.

Il secondo episodio analizzato è quello della pastora Marcela. Dopo aver evidenziato i riferimenti all’Arcadia di Sannazzaro, Brandalise riprende il dialogo sulla figura del cavaliere. Dall’incantamento che trasforma Artù in corvo origina una riflessione sul ruolo dell’incanto nel delirio di Don Chisciotte attraverso Poe, Fernando de Rojas, Lope de Vega.  E’ l’occasione per ricostruire le massime opere della tradizione del romanzo cavalleresco, tra Bretagna e Spagna.

Brandalise chiude con una speculazione sul rapporto tra trionfo e cavalleria, la quale si realizza nella percezione dell’inconsistenza della vittoria, nel disfacimento del rapporto tra l’operare e la costituzione di una situazione stabile. La partenza finale del cavaliere a impresa compiuta  segnala che, là dove l’ordine si fonda sulla vittoria, il cavaliere non c’è più: egli è già ripartito verso il cuore del suo simbolo.