21# A partire da Ortega

Jean-Baptiste Marie Pierre - Il ratto d'europa (1750)

 

Corso di Teoria della letteratura – Università di Padova

Lezione XXI  –  20 novembre 2000

Argomento

La lezione si avvia dalle Meditaciones del Quijote  dove si evidenzia la necessità per Ortega della scrittura, ovvero di un rapporto con la parola che non si consideri mero veicolo di un contenuto logico predeterminato .

La riflessione sorvola quindi il continente europeo, investigando la visione orteghiana dei rapporti tra il pensiero greco e quello tedesco, fino a lambire i bordi estremi del continente: il Portogallo di Pessoa e la Siviglia di Ortega.

Al cuore della Germania, Goethe e Nietzsche attivano un cortocircuito che complica l’apparente opposizione tra pensieri continentali e mediterranei. A partire da qui Trackl, Checov, Pirandello, D’Annunzio sono le finestre attraverso le quali Brandalise legge l’evoluzione del rapporto vita-forme tra fine ‘800 e primi ‘900, giungendo a indagare i temi della relazione tra morale ed etica, razza e destino singolare o collettivo.

Tornando a Ortega, le Meditaciones appaiono più delle Salvaciones: Cervantes salva davvero il mondo, non perché lo descriva bensì perché ne riproduce il ritmo attraverso la propria scrittura. Grazie al suo movimento l’opera genera in noi lo sguardo che la fa consistere: Foucault e  Valéry sono due esempi di ricerca di una visione che coincida col sorgere stesso delle cose, cancellando l’opposizione tra superficie e profondità.

Don Chisciotte è esattamente questo: uno sguardo capace di generare immediatamente il mondo nel quale si dispiega.