11# Segno e soggetto

Mel Brooks, Frankenstein Junior (1974)

Corso di Teoria della letteratura – Università di Padova

Lezione XI–  24 ottobre 2000

 

Argomento

Brandalise apre riflettendo sulla relazione tra grafia e soggettività, attraverso Ignazio di Loyola, Novalis, Maria Zambrano e il suo San Giovanni della Croce.

Si giunge quindi al nucleo centrale della lezione, che verte sulle forme culturali assunte all’epoca dal rapporto amoroso. Nell’ambito movimentato da Cervantes – tra Stilnovo e proto Petrarchismo – la Dama è intesa come indicazione per il cavaliere a un’adesione rigorosa al modello cavalleresco. Una digressione sulle forme squisitamente spagnole che questo atteggiamento assume (tra la rigidità del flamenco e il tema dell’onore) ci porta fino a Corneille e a Lope de Vega.

Eccoci alla descrizione di Dulcinea del Toboso: dopo un ragionamento sul topos delle proprietà – forme sedimentate dei rapporti tra corpo umano e materia – ritorna il grande tema dell’automa, inteso come esito estremo di questa tradizione, fino a Shelley, Kleist,  Hoffmann e le coreografie di Arthur Saint-Léon.

Brandalise conclude sull’episodio della Pastora Marcela, capace con la sua pretesa indipendenza di mandare in tilt Crisostomo, ritratto perfetto del figlio hermoso che Cervantes nel prologo aveva confessato di non poter offrire, proponendo al suo posto Don Chisciotte.